giovedì 2 giugno 2016

La nascita dell'oboe

LA NASCITA DELL'OBOE


video aulos in Grecia
 La nascita dell’oboe risale allantichità. Viene documentata la sua presenza nell’antico Egitto, in Cina, Arabia e Grecia sotto forma di strumenti che è possibile identificare come progenitori dell’oboe, quali le ciaramelle e i pifferi. Dall’India si riceve la versione più semplice degli oboi primitivi, nota col nome di ‘Oton’; presso i Greci, invece, l’oboe era inserito nel gruppo degli strumenti a fiato detti ‘Aulòi’. Anche gli arabi avevano il loro oboe, anzi più di uno. C’era il ‘Nagassàran’ (piccolo e acuto) e il ‘Soummagiè’ (più grande e grave).



                                                                     


video aulos

                                                           
                                                                   






Nel Medioevo in Europa si diffuse la famiglia delle bombarde e dalla più piccola di queste, la ciaramella, deriva l’oboe. L’attuale nome dell’oboe risale al XVII secolo ad opera dei francesi, che chiamarono lo strumento ‘Hautbois’, ‘legno alto’ proprio in virtù del forte volume di suono. Esso è detto Hautboy in inglese, Obòe in tedesco e Òboe in italiano. Per tutto il XVI secolo il cialamello, diretto antenato dell’oboe, mantiene la sua forma più antica; è costruito in un unico pezzo dalla linea molto semplice, con cameratura fortemente conica ed una grossa campana che gli dà un suono molto aspro e potente, quasi da tromba. È solo nel secolo successivo che l’oboe assume una forma simile a quella attuale, acquisendo una timbrica più morbida. L’oboe del periodo barocco è il risultato dell’inventiva dei fratelli Hotteterre, i quali sviluppano un nuovo strumento molto più duttile e capace di emettere tutte le note della scala cromatica con discreta omogeneità, cosa che al cialamello era quasi del tutto preclusa. Il nuovo strumento viene costruito in tre parti, le linee acquisiscono grazia ed eleganza per la presenza di ricche modanature ottenute al tornio, ma è soprattutto la sezione interna dello strumento ad evolversi, passando dal profilo scalettato dei primi esemplari di Hotteterre ad un profilo composito, che rimarrà inalterato per quasi duecento anni fino all’avvento degli artigiani francesi, che dalla metà dell’800 apporteranno nuove radicali innovazioni allo strumento.

                                                                         



                                   
                                    
                                                                          
                                      


video oboe barocco
Con il tempo la struttura dello strumento resta quasi invariata, quello che cambia profondamente è il numero di chiavi ed il profilo delle modanature. Nel XIX secolo le innovazioni operate alla meccanica dei flauti furono portate anche sull’oboe, soprattutto per quanto riguarda le chiavi ad anello. Grandi cambiamenti furono fatti dai fratelli Triebert, che eliminarono quasi del tutto la ‘cipolla’ in corrispondenza della boccola porta-ancia e aumentarono l’estensione bassa. Nel 1900 il costruttore Lorèe, avvalendosi dell’aiuto del maestro Gillet, perfezionò ulteriormente lo strumento migliorando le posizioni dei trilli e la chiusura dei fori. Un’importante modifica alla meccanica dell’oboe come concepito da Lorèe è stata operata dall’italiano Giuseppe Prestini mediante lo spostamento della chiave del Si basso dal mignolo sinistro al pollice sinistro (con una leva collocata posteriormente) e del raddoppio di quella del Do#, azionato dal mignolo sinistro per mezzo della leva originariamente assegnata al Si basso. La meccanica ideata da Prestini facilita il passaggio Si-Re#, che nel sistema originale richiede in entrambe le posizioni lo scivolamento dei mignoli da una chiave all’altra del medesimo gruppo. L’oboe del sistema Prestini, noto anche come ‘sistema italiano’, è stato per decenni il sistema standard nel nostro Paese. Un’ulteriore modifica si è avuta a fine ‘900 con l’introduzione del portavoce automatico in cui è abolita la leva a spatola del secondo portavoce, azionata dal fianco dell’indice sinistro.




                                      


L'estensione dell’oboe va dal Sib sotto il Do centrale del pianoforte fino al La due ottave sopra. Il Sib grave ha suono robusto e difficile da addolcire, il Reb grave è delicato da attaccare. Oltre il Re alto il timbro dell’oboe si modifica e il suono perde le sue caratteristiche tipiche. Salendo ulteriormente si raggiunge il limite acuto. Al di sopra di questo limite, i suoni si fanno piuttosto brutti. L’oboe non è uno strumento traspositore. Esso si caratterizza per un timbro abbastanza mordente, nasale e simile a quello di una cornamusa: dolce, espressivo, lo strumento malinconico dell’orchestra. Ha una nasalità intrinseca che aumenta man mano che si forza il suo suono.
come si costruisce artigianalmente un "oboe antico" ?
video concerto di Mozart per oboe e orchestra

L’oboe moderno generalmente costruito in ebano o meno frequentemente in palissandro 
(chiamato spesso ‘legno di rosa’) con le sue meccaniche in metallo è utilizzato oggi generalmente nella musica da camera, nelle bande o nelle orchestre sinfoniche, ma anche più raramente come solista nel jazz. I principali compositori che hanno scritto per questo strumento sono Antonio Vivaldi, Tomaso Albinoni, Johann Sebastian Bach, Alessandro Marcello, Georg Friedrich Handel, Wolfgang Amadeus Mozart, Robert Schumann, Richard Strauss. Oggi lo strumento si è diffuso anche in brani di musica leggera.



















1 commento:

  1. Harrah's Cherokee Casino & Hotel - JM Hub
    Discover the best prices, 하남 출장마사지 photos & cheap deals for Harrah's 사천 출장마사지 Cherokee Casino 파주 출장샵 & 경산 출장샵 Hotel in Cherokee, NC. Discover 세종특별자치 출장샵 over 890 hotel rooms & suites,

    RispondiElimina